Come si diventa massaggiatori: scuole, corsi, diplomi e requisiti minimi
Quella del massaggiatore è una professione piuttosto interessante per come permette di coniugare la cura del benessere delle persone con opportunità di guadagno non indifferenti – considerato soprattutto che massaggi rilassanti e massaggi estetici fanno parte ormai della proposta di molte strutture turistico-ricettive. Come si diventa massaggiatori però? Ci sono scuole e percorsi formativi ad hoc? E quali sono i requisiti minimi di accesso alla professione? Proviamo a rispondere.
Breve guida a come si diventa massaggiatori in Italia
L’unica scuola – intesa come tipologia di istituto superiore – che prepara alla professione di massaggiatore è la scuola per estetista: chi la frequenta ha la possibilità infatti, soprattutto nel biennio finale, di seguire corsi “specializzanti” tra cui ci sono, appunto, anche quelli dedicati al massaggio benessere. Un semplice diploma da estetista, però, non basta per lavorare come massaggiatore: anche chi proviene da questo percorso scolastico ha bisogno di seguire, cioè, un corso professionale per massaggiatore e, in altre parole, la risposta alla domanda come si diventa massaggiatori? è iscrivendosi a scuole come ArteCorpo a La Spezia – che ha sedi anche in Piemonte oltre che in Liguria, in città come Genova, Torino e Savona – o altri istituti simili parte ormai anche in Italia dell’offerta formativa del territorio.
Cosa si studia in una scuola per massaggiatori non è difficile immaginare: le principali tecniche di massaggio, ovviamente, e i loro benefici per la persona. Chi ancora non conosca bene questo mondo, però, potrebbe ignorare che una buona scuola per massaggiatori e un buon corso di massaggi sono quelli che adottano un approccio “piramidale” alla disciplina: come potrebbe, infatti, un massaggiatore non conoscere l’anatomia umana o i principi di fisiologia e patologia? È nei corsi di massaggio avanzati, poi, che un massaggiatore già professionista si specializza in tipologie e tecniche di massaggio come il massaggio olistico, il massaggio bioenergetico, il massaggio ayurvedico. Gli ultimi non sono obbligatori da seguire ma possono aiutare a trovare lavoro anche in considerazione del fatto che, se è vero come in parte già si accennava che la domanda di massaggiatori è consistente, è vero anche che di diplomati massaggiatori non ne mancano in Italia e il settore è cioè lavorativamente parlando più competitivo di quello che si immagina. Specializzarsi in una tecnica di massaggio, poi, se non è indispensabile per diventare massaggiatori e cominciare a lavorare, di certo aiuta fare carriera: non a caso anche chi ha già uno studio di massaggi o collaborazioni con centri benessere avviati spesso continua a studiare proprio con l’obiettivo di dare una spinta al proprio lavoro.
L’unico requisito minimo per lavorare come massaggiatori è, insomma, un diploma da massaggiatore ottenuto dopo un apposito esame e presso scuole riconosciute da autorità di settore come il CONI o l’AiCS, tra le altre. Il resto è un “plus” a cui un bravo massaggiatore professionista non dovrebbe rinunciare, così come non dovrebbe rinunciare ad allenare nel tempo una certa empatia e capacità d’ascolto indispensabili per comprendere i segnali che arrivano dal corpo o dal narrato dei clienti, ma anche – cosa non meno importante – la pazienza necessaria a ripetere per la propria intera giornata di lavoro movimenti lenti e controllati.